Author Guidelines
CRITERI REDAZIONALI E BIBLIOGRAFICI
Gli articoli non devono superare le venticinque cartelle (note comprese), nei corpi e nelle interlinee sotto precisati; eventuali deroghe vanno concordate con la Redazione. Il testo può essere suddiviso in capitoli e paragrafi numerati, distinti da un titolo.
Per testo normale usare, come unica font, Times (se Mac) o Times New Roman (se PC).
Usare l’inserimento automatico delle note a piè di pagina e NON ricominciare la numerazione per ogni nuova pagina ma lasciare la numerazione successiva automatica
Non utilizzare tabulazioni.
Oltre che inserite nel testo, le eventuali immagini vanno fornite SEPARATE e nella massima risoluzione possibile (comunque, almeno 300 DPI).
Per i trattini, si distinguono due casi: per unire due parole (spazio-tempo), si usa il trattino breve senza nessuno spazio, né prima né dopo; per creare un inciso all’interno di una frase si usa il trattino medio, preceduto e seguito da uno spazio (è sufficiente – ma necessario – osservare sempre...).
Tipi di carattere ammessi: normale, corsivo, grassetto.
Corpo del testo: Times New Roman, corpo 12, giustificato, interlinea singola, rientro 1 cm prima riga di ogni capoverso.
Titolo del saggio: Times N.R., corpo 14, grassetto, centrato.
Nome dell’autore: Times N.R., corpo 12, corsivo, centrato, posizionato sotto il titolo del saggio
Titoli paragrafi: Times N.R., corpo 12, grassetto, allineato a sinistra; 2 interlinee bianche sopra e 1 sotto.
Titoli sottoparagrafi: Times N.R., corsivo, corpo 12, all. a sx., 2 interlinee bianche sopra e 1 sotto.
Note (a piè di pagina): Times N.R., corpo 10 interlinea singola, numerazione araba progressiva. Non sono ammessi “a capo”.
Gli articoli devono essere corredati di un abstract in inglese di circa 200 parole, contenenti i punti salienti dell’articolo espressi in terza persona («L’Autore sostiene che ...») e con alla fine cinque o sei key words. All’inizio dell’abstract deve comparire il titolo dell’articolo tradotto in inglese.
CITAZIONI: I brani riportati brevi vanno nel testo tra virgolette basse. Se lunghi oltre le tre-quattro righe vanno in corpo infratesto, senza virgolette, staccati con una riga vuota dal testo che precede e che segue. Times N.R., tondo, corpo 10, giustificato con rientro 1 cm sia a dx, sia a sx.
NOTE: I numeri di richiamo della nota vanno sia nel testo, in apice, sia in nota. Nel testo, il numero della nota va inserito: PRIMA del punto, della virgola e del punto e virgola. DOPO le virgolette, le parentesi, il punto di domanda ed il punto esclamativo. Le note, numerate progressivamente, vanno poste a pié di pagina e non alla fine dell’articolo o del capitolo o del saggio.
AUTORE: In nota a pié di pagina: in tondo, alto/basso, il nome (iniziale puntata) seguito dal cognome. Ad esempio: S. Petrelli, La stampa in Occidente. Analisi critica, de Gruyter, Berlino-New York 2005.
Se vi sono più autori, essi vanno posti uno di seguito all’altro, omettendo la congiunzione ‘e’, preferendo al suo posto la virgola.
Nella bibliografia generale: in tondo, alto/basso, il cognome seguito dal nome (iniziale puntata). Ad esempio: Petrelli S., La stampa in Occidente. Analisi critica, de Gruyter, Berlino-New York 2005.
Se del volume non è indicato l’autore, NON usare la dicitura AAVV, ma il nome del curatore (o dei curatori) in tondo alto/basso, seguito da ‘(a cura di)’ in tondo minuscolo tra parentesi, seguito dal Titolo. Se vi sono più curatori, ad essi, in tondo alto/basso, segue la dizione ‘(a cura di)’, in tondo minuscolo tra parentesi, l’uno dopo l’altro e separati tra loro da una virgola, omettendo la congiunzione ‘e’; Ad esempio: Cattaruzza S., Sinico M. (a cura di), Husserl in laboratorio, E.U.T., Trieste 2005, pp. 235-270.
TITOLO in corsivo alto/basso, seguìto dall’eventuale Sottotitolo, in corsivo alto/basso, separato da un punto. Se il titolo è unico, è seguìto dalla virgola; se è quello principale di un’opera in più tomi, è seguìto dalla virgola, da eventuali indicazioni relative al numero di tomi, in cifre romane tonde, con l’indicazione ‘vol.’, seguìte dalla virgola e dal titolo del tomo, in corsivo alto/basso, o dal numero del tomo, in tondo, seguìto dall’eventuale Sottotitolo, in corsivo alto/basso, separato da un punto.
eventuale CURATORE: va dopo il Titolo, in tondo alto/basso, preceduto da ‘a cura di’, in tondo minuscolo. Se vi sono più curatori, essi, in tondo alto/basso, seguono la dizione ‘a cura di’, in tondo minuscolo, l’uno dopo l’altro e separati tra loro da una virgola, omettendo la congiunzione ‘e’; Ad esempio: W. Shakespeare, Giulio Cesare, a cura di A. Lombardo, Feltrinelli, Milano 2000.
Se del volume non è indicato l’autore, il curatore va prima del Titolo, in tondo alto/basso, seguito da ‘(a cura di)’, in tondo minuscolo tra parentesi. Se vi sono più curatori, ad essi, in tondo alto/basso, segue la dizione ‘(a cura di)’, in tondo minuscolo tra parentesi, l’uno dopo l’altro e separati tra loro da una virgola, omettendo la congiunzione ‘e’; Ad esempio: S. Cattaruzza, M. Sinico (a cura di), Husserl in laboratorio, E.U.T., Trieste 2005, pp. 235-270. Eventuali prefatori, traduttori, ecc. vanno posti analogamente ai curatori.
CASA EDITRICE, o stampatore per le pubblicazioni antiche, in tondo alto/basso.
LUOGO DI EDIZIONE, in tondo alto/basso, non seguita da virgola.
ANNO DI EDIZIONE e, in esponente, l’eventuale numero di edizione, in cifre arabe tonde.
EVENTUALI NUMERI DI PAGINA, in cifre arabe e/o romane tonde, da indicare con ‘p.’, quando singola, o ‘pp.’, quando più d’una, in tondo minuscolo. Esempi: L. Wittgenstein, Über Gewissheit, a cura di G.E.M. Anscombe, G.H. von Wright, Blackwell, Oxford 1969; tr. it. di M. Trinchero, Della certezza. L’analisi filosofica del senso comune, Einaudi, Torino 1978, § 1. H. Putnam, Reason, Truth and History, Cambridge University Press, Cambridge 1981; tr. it. di A.N. Radicati, S. Veca (a cura di), Ragione, verità e storia, Il Saggiatore, Milano 1994. M. Mei, "Sensazioni e Ideae sensuales nella filosofia di Christian Wolff", in F. L. Marcolungo (a cura di), Christian Wolff tra psicologia empirica e psicologia razionale, Olms, HildesheimZürich-New York 2007, pp. 95-112. Esempi per la bibliografia generale: Hume D., A Treatise of Human Nature; tr. it. di E. Lecaldano, Trattato sulla natura umana, Laterza, Roma-Bari 1993. Heidegger M., Sein und Zeit (1927), Niemeyer, Tübingen 1977; F. Volpi (a cura di), Essere e Tempo, Longanesi, Milano 2005.
Se OPERA CITATA, dopo il nome dell’autore, seguito da virgola, può essere usata l’abbreviazione: ‘cit.’, in tondo minuscolo: quando dello stesso autore sono citate (in tutto il volume) più opere. ‘cit.’ va a seguito del nome dell’autore e del titolo, omettendo le parti successive ad esso Ad esempio: S. Petrelli, La stampa in Occidente. Analisi critica, de Gruyter, Berlino-New York 2005, pp. 23-28 > S. Petrelli, La stampa in Occidente. Analisi critica, cit., pp. 35-38. ‘op. cit.’, in corsivo minuscolo: quando dello stesso autore è citata un’unica opera ‘op. cit.’ va dopo il nome, con l’omissione del titolo e delle parti successive ad esso Ad esempio: S. Petrelli, La stampa in Occidente. Analisi critica, de Gruyter, Berlino-New York 2005, pp. 23-28 > S. Petrelli, op. cit., pp. 40-42.
Per RIVISTE e periodici: autore (come sopra); titolo (come sopra); rivista, tra virgolette preceduta da “in”; serie, annata, in numeri romani eventuali; fascicolo, anno, numeri di pagina. Ad esempio: S. Noiret, I musei della Grande Guerra sul Web, in «Memoria e Ricerca», n. s., a. IX, n. 7, 2001.
Per CONTRIBUTI in volumi collettanei: autore, titolo in corsivo del contributo, in autore o curatore, titolo del volume, editore, luogo di edizione anno, pagine. Ad es.: C. Strang, The physical theory of Anaxagoras (1963), in R.E. Allen, D.J. Furley (a cura di), Studies in Presocratic Philosophy, vol. II, Humanities Press, London 1975, pp. 361-380.
Ivi e Ibidem. Si usa ‘ivi’ (in tondo alto/basso) nei casi in cui si debba ripetere di séguito la citazione della medesima opera con la variazione del numero di pagina, seguito appunto dal numero o numeri di pagina. Ad esempio: Lezioni su Dante, cit., pp. 295-302 > Ivi, pp. 320-326. Cfr. ivi, pp. 320-326. Si usa ‘Ibid.’ (in corsivo alto/basso) quando la citazione sarebbe da ripetersi in maniera identica (stesso autore, stessa opera, stesso n. di pagina). Ad esempio: B. Varchi, Di quei cinque capi, cit., p. 307. > Ibid.
Id. [Idem]. Quando si cita una nuova opera di un autore già citato precedentemente, nelle bibliografie generali, nelle note a piè di pagina e nella citazione di uno scritto compreso in una raccolta di saggi dello stesso autore si può porre, in luogo del nome dell’autore, l’indicazione ‘Id.’ (abbreviazione di ‘Idem’). Ad esempio: L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal, Sonzogno, Milano 1936. > Id., L’umorismo, Arnoldo Mondadori, Milano 1999.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI: in coda all'articolo, inserire i riferimenti bibliografici (indicativamente 1/2 cartelle), in ordine alfabetico, separati da una interlinea bianca. Times N.R., corpo 12, giustificato, rientro prima riga 1 cm. In questo caso lo schema sarà lo stesso impiegato per le note a piè pagina, eccezion fatta, come detto, per l'ordine iniziale del nome-cognome, che andrà invertito. Ad esempio:
Riferimenti bibliografici:
Brancacci A., Oikeios logos. La filosofia del linguaggio in Antistene, Bibliopolis, Napoli 1990.
Cassin B. (a cura di), Positions de la sophistique, Vrin, Parigi 1986.
Goulet-Cazé M.-O., L' "Ajax" et l' "Ulisse" d'Anthistène, in Id. (a cura di), Cercheurs de sagesse. Hommage à Jean Pepin, Institut d'études Agonstiniennes, Parigi 1992, pp. 5-36.
E così via.