L'etica habermasiana e la costruzione di una teoria della democrazia
Abstract
Nel volume Etica del discorso (1983), Habermas formula i principi della sua prospettiva morale; soprattutto, dà una formulazione chiara al principio dell’etica, che viene articolato in un principio che Habermas chiama U, cioè di universalizzazione, e in un principio D, che sarebbe il vero e proprio principio dell’etica del discorso. È quindi una riflessione che si articola in due momenti. In sostanza, il principio D afferma che possono pretendere validità soltanto quelle norme che possono trovare il consenso di tutti i soggetti coinvolti quali partecipanti a un discorso pratico. Nel discorso e nelle interazioni linguistiche vengono sollevate continuamente pretese di validità normativa rispetto a ciò che si dice e ai comportamenti che si tengono. Una pretesa di validità normativa viene riscattata attraverso il consenso di tutti i soggetti coinvolti, quindi la conclusione a cui Habermas giunge e che formula nel principio D è appunto che una norma è valida se può trovare il consenso di tutti i soggetti coinvolti in quanto partecipanti a un discorso pratico. Ma come è possibile trovare per una norma il consenso di tutti gli interessati e i coinvolti?